Gli intrecci di Nnenna Okore

Nata in Australia e cresciuta in Nigeria, l’artista Nnenna Okore fa del riciclaggio il concetto chiave delle proprie opere. Gli oggetti di scarto e i materiali biodegradabili sono lavorati a formare elaborate sculture e installazioni intrecciate.
Somewhere Deep With In, Nnenna Okore, 2016.
Somewhere Deep With In, Nnenna Okore, 2016. (iuta, tintura e filo)

Le tecniche utilizzate dall’artista prendono spunto direttamente dalla Nigeria, con le attività quotidiane di tessitura, cucitura e tintura. Quello che Nnenna viveva e osservava in prima persona trova applicazione quindi in campo artistico, con diversi materiali.

Earthbound, Nnenna Okore, 2011
Earthbound, Nnenna Okore, 2011. (ceramica e iuta)

Materiali biodegradabili e non, che comprendono carta, filati, giornali, ceramica, argilla e anche borse di plastica. È molto importante l’interazione con questi oggetti, a volte esplorati più a fondo durante la lavorazione e quindi domati, altre volte parti dominanti a governare il processo produttivo.

Baggage, Nnenna Okore, 2008.
Baggage, Nnenna Okore, 2008. (borse di plastica)

Lo sviluppo creativo è intuitivo e non del tutto studiato preventivamente, dato che, come detto prima, non tutti i materiali sono uguali. L’ispirazione prende vita soprattutto dalle texture, dai colori e dai paesaggi africani.

Agbogho, Nnenna Okore, 2010.
Agbogho, Nnenna Okore, 2010. (ceramica e iuta)

Il lavoro dell’artista si basa quindi su due filoni principali: il riciclo e l’Africa. Un riciclo che potrebbe essere scambiato come monito al consumismo, ma che vuole invece sottolineare l’importanza degli oggetti e dei materiali di scarto, della loro bellezza, della loro possibile evoluzione in qualcosa di più “alto”. L’Africa invece è sempre evidente, dalle tecniche utilizzate ai risultati stessi. Risultati che ci fanno sentire come nei villaggi, accanto alle donne che lavorano, con colori caldi e materiali tipici.

Uncontrollable Force, Nnenna Okore, 2013.
Uncontrollable Force, Nnenna Okore, 2013. (giornali e acrilico)

 

Credits: Artist’s SiteOmeka MagazineWhiteWall

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