Percezione, gioco e logica in Tom Friedman

Percezione, gioco e logica sono le parole necessarie per descrivere l’arte di Tom Friedman. L’artista americano offre infatti nuovi modi di vedere e percepire gli oggetti che ci circondano.
Big Big Mac, Tom Friedman, 2013.
Big Big Mac, Tom Friedman, 2013.

Con un’attenzione ossessiva per i dettagli, e una buona dose di creatività, Friedman riesce a trasformare i materiali più semplici e quotidiani in qualcosa di altamente complesso. Complesso come un rompicapo, un labirinto, un gioco di logica, ingegnoso e mai scontato.

Loop, Tom Friedman, 1995. (spaghetti)
Loop, Tom Friedman, 1995. (spaghetti)

La meticolosità con cui sono realizzate le opere è strettamente connessa ad una grande attenzione per il mondo delle cose. Ciò comporta però un lavoro spesso ingannevole, che potrebbe far pensare all’uso di pezzi prefabbricati o prodotti in serie. Ma in questo modo l’artista riesce proprio a raggiungere lo scopo di realismo e percezione (e soprattutto riesce a far riflettere).

Untitled, Tom Friedman, 1996.
Untitled, Tom Friedman, 1996.

Lo spettatore si trova davanti a cose che vede tutti i giorni, ma a cui non aveva mai pensato. Ecco allora che gli oggetti hanno una seconda possibilità, possono essere pensati in modo nuovo, possono essere nuovi essi stessi.

Untitled, Tom Friedman, 1995. (stuzzicadenti)
Untitled, Tom Friedman, 1995. (stuzzicadenti)

Friedman, attraverso la creatività e il gioco, riesce quindi a coinvolgere lo spettatore, creando rebus e domande mentali che intrigano, incuriosiscono e, soprattutto, affascinano.

 

Credits: Luhring AugustinelaRepubblicaArtsy

 

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