L’equilibrio architettonico di Tadao Cern

Il suo vero nome è Tedas Cerniauskas ed è lituano. Equilibri perfetti, ricerca antropologica e background architettonico sempre molto presente, costituiscono le premesse per capire ed interpretare l’artista contemporaneo Tadao Cern.
Black Balloons, Tadao Cern, 2016.

Parlando dei materiali utilizzati, l’idea di base del suo linguaggio è non dare nulla per scontato. Oggetti comuni come palloncini, cerchioni in lega, tessuti e bombole del gas sono protagonisti di una rivisitazione estetica e concettuale che sconfina nell’antropologico. Ma ciò che colpisce maggiormente delle sue composizioni sono l’equilibrio e la perfezione degli elementi. Perfette geometrie, simmetricità e armonia delineano un modo di lavorare molto sistematico e razionale, pulito.

Adobe Acrobat NC, Tadao Cern, 2016.
Initiations, Tadao Cern, 2017.

L’architettura e la fotografia sono elementi essenziali della sua poetica, background a cui l’artista risulta molto attaccato, restituendoci appunto visioni ottiche e geometriche. Celeberrimi sono i “Black Balloons”, una serie che gioca su contrasti e opposizioni in un equilibrio tanto precario quanto perfetto ed armonico. I palloncini fanno parte di una ricerca che si avvale di gas pesanti e leggeri, quali l’esafluoruro di zolfo e l’elio, forse veri protagonisti di queste opere. E lo spettatore, camminando e invadendo gli spazi, contribuisce a modificare il precario equilibrio delle composizioni.

Black Balloons, Tadao Cern, 2016.
Balck Balloons, Tadao Cern, 2016.

Un’altra connessione con lo spettatore è ricercata negli “Hanging Paintings”, la serie che reinterpreta i quadri e una parte fondamentale dell’esistenza umana: vestirsi. Da una funzione fondamentale a una futile, drappeggi colorati escono dalle due dimensioni della cornice, si attorcigliano, si accartocciano, si muovono e vivono, come se fossero loro stessi un corpo.

Hanging Paintings, Tadao Cern, 2017.
Hanging Paintings, Tadao Cern, 2017.

Tadao Cern indaga ciò che ci circonda con un occhio critico che restituisce il banale in modo armonico ed equilibrato, con un mantra di fondo che si basa sulla semplicità: “Simplicity is genius”.

Photo credit: TadaoCern

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