Vita, amore e morte in Felix Gonzalez-Torres

Tante caramelle, luci e oggetti in coppia: le premesse perfette per opere gioiose e piene d’amore, in teoria. Il significato dei lavori del cubano Felix Gonzalez-Torres è in realtà molto più complesso e profondo.
Untitled (USA Today), Felix Gonzalez-Torres, 1990.
Untitled (USA Today), Felix Gonzalez-Torres, 1990.

Morto nel 1996 per AIDS, l’artista merita di essere trattato per il peso delle sue opere. Opere che utilizzano oggetti semplici e quotidiani proprio per trasportarci nella dimensione quotidiana – e quindi privata – della sua vita. Tutte trasudano amore, un grande amore, per Ross, il compagno che l’ha lasciato ancora prima per la stessa malattia.

Untitled (Billboard of an Empty Bed), Felix Gonzales-Torres, 1991.
Untitled (Billboard of an Empty Bed), Felix Gonzales-Torres, 1991.

Al momento della morte Ross pesava circa 80 kg, lo stesso peso che le installazioni di caramelle devono avere a inizio e fine giornata. Un peso che nell’arco di 24 ore cambia continuamente perché i visitatori sono liberi di prenderne un pezzo. Torres sembrava infatti trasferire l’anima del compagno in queste piccole particelle colorate e dolci, permettendo a tutti di conservarne una parte, mostrando anche il problema della malattia che ti consuma giorno per giorno. Opere quindi che possono sembrare effimere, ma che invece rimangono e hanno un certo impatto nella mente dei visitatori, finalmente partecipi e attivi in un processo di vita vera, che dall’amore passa inesorabilmente alla morte.

Untitled (Portrait of Ross in L.A.), Felix Gonzalez-Torres, 1991.
Untitled (Portrait of Ross in L.A.), Felix Gonzalez-Torres, 1991.

Importanti sono anche le coppie di oggetti, come i due orologi fermi alla stessa ora, cascate di luci in fili doppi o le foto dei loro due cuscini nel letto disfatto, installate a New York nel 1991. Tutto è doppio, tutto è amore, tutto è sofferenza.

Untitled (Perfect Lovers), Felix Gonzalez-Torres, 1991.
Untitled (Perfect Lovers), Felix Gonzalez-Torres, 1991.
Untitled (For Stockholm), Felix Gonzalez-Torres, 1992.
Untitled (For Stockholm), Felix Gonzalez-Torres, 1992.

Torres ci ha inevitabilmente incluso nella propria vita. Una vita segnata da una grave perdita, con le sembianze di una malattia molto sottovalutata, riecheggiante in ogni opera. L’artista voleva creare qualcosa che potesse scomparire così com’era scomparso Ross, per non continuare a soffrire. Eppure l’effetto finale è stato un altro. L’uso di oggetti così quotidiani, così semplici e vitali ci accolgono direttamente nella sua intimità, portandoci in contatto diretto con lui. La sua opera continua così ad emozionare, rende ognuno partecipe e, soprattutto, continua a vivere.

 

Credits: Andrea Rosen GalleryAll Around Kaarl

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