Sistemi di produzione, processi di trasformazione della materia ed entropia sono gli interessi principali dell’artista messicano Damián Ortega. Interessi perfettamente visibili nelle sue opere, in cui materiali semplici e di recupero diventano i protagonisti.
Gli oggetti comuni vedono ribaltato il loro significato originario per essere studiati, sezionati e decostruiti, facendone risaltare la struttura di base. Si torna alla materia di partenza, al singolo pezzo, insieme di un tutto che risulta comunque armonico una volta separato.
Le installazioni non sono disordinate ma rispondono ad un ordine “classico” ben preciso. Il rapporto tra materia e forma rimane armonico anche se mutato visivamente. Evidente è anche un amore per le strutture meccaniche come il Maggiolino – l’artista stesso ne possiede uno – e la Vespa. Smontati perfettamente e mostrati in ogni singolo pezzo, sono presentati in una forma elegante e mai caotica, come un’esplosione controllata. L’importanza del Maggiolino è data anche dal suo essere simbolo del boom economico in Germania come in Messico, Paesi in cui l’artista vive.
Nei lavori di Ortega si coglie anche una sottile ironia che carica di significato le cose più banali. Questo succede in “Controller of the Universe”, installazione formata da attrezzi da lavoro sospesi in aria, in cui l’elemento ironico parte proprio dal nome – come se l’universo fosse controllabile! O anche in “Margin of Accident” che mostra il movimento di una sedia che cade all’indietro – con conseguente caduta di chi si è seduto sopra per esempio.
L’idea classica di struttura è sovvertita e ribaltata per diventare installazione decomposta ma perfettamente ordinata. Nulla è lasciata al caso e al disordine. Scomposizione, con Ortega, diventa sinonimo di armonia.
Credits: Damian Ortega – Mostra Casino, Le opere di Damian Ortega a Milano