L’arte delle contraddizioni di Ivan Puig

Poesia e controversia, semplicità e complessità. Queste sono solo alcune delle cose che ama l’artista messicano Ivan Puig. Cose amate e assolutamente trasferite nei suoi lavori.

 

Crecimientos Artificiales, Ivan Puig, 2008.
Crecimientos Artificiales, Ivan Puig, 2008.

Le sue opere si possono leggere in chiave critica ma senza mai dimenticare la nota umoristica allegata. L’artista delle contraddizioni ama infatti infarcire la propria arte di più sensi ed emozioni contrastanti. Il tutto con l’uso di oggetti quotidiani, ovviamente, estraniati, studiati o trasposti di significato.

Oldness In Mirror Is Closer Than It Appears, Ivan Puig, 2006.
Oldness In Mirror Is Closer Than It Appears, Ivan Puig, 2006.

Ciò che sembra semplice e banale rivela sempre l’altro lato della medaglia: la complessità. Per non parlare poi della drammaticità intrinseca, velata da design accattivanti.

L'ego, Ivan Puig, 2000.
L’ego, Ivan Puig, 2000.

Non c’è mai una sola prospettiva, una sola direzione; tutto può rivelare altro e, quasi sempre, è l’opposto. Come il candore così perfetto di Hasta las Narices, in cui una Volkswagen sembra “farsi il bagno” in un latte vellutato. Eppure un attimo dopo ci rendiamo conto che la macchina sembra stia affondando!

Hasta Las Narices, Ivan Puig, 2004.
Hasta Las Narices, Ivan Puig, 2004.

Ivan Puig, con la sua arte, ci offre quindi più visioni. Quella d’impatto e quella riflessiva, spiegandoci sottilmente il significato dell’opera pur rimanendo nella sua semplicità iniziale.

El Frasco, Ivan Puig, 1999.
El Frasco, Ivan Puig, 1999.

 

Credits: Ivan Puig

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