L’amore per la forma di Şakir Gökçebağ

Sfondi bianchi e forme che risaltano, studiate, tagliate, modulate. È così che lavora l’artista turco Şakir Gökçebağ, con i materiali più disparati.

Trans Lawyers 7, 2015.
Trans Lawyers 7, Şakir Gökçebağ, 2015.

Gli oggetti non sono più mere cose da utilizzare e basta, ma diventano cose interessanti, con un lato artistico, visti da una prospettiva diversa. Sono soprattutto i tagli netti a caratterizzare il lavoro di questo artista. Tagli perfetti, lineari, che creano forme nuove e affascinanti, che alienano gli oggetti dal loro contesto usuale per portali in un’altra dimensione.

Plenum/Vollversammlung, 2007.
Plenum/Vollversammlung, Şakir Gökçebağ, 2007.

Poi ci sono oggetti “maltrattati” come gli ombrelli. Maltrattati ma anche molto amati. Distrutti, ridotti a brandelli, pressati insieme, ma anche invece aperti a simboleggiare il firmamento e presi da soli, come veri e propri protagonisti. Protagonisti completati da manici di ombrello modulati per formare figure essenziali, riconoscibili, semplici.

Black Hole, 2013.
Black Hole, Şakir Gökçebağ, 2013.
Firmament, 2013.
Firmament, Şakir Gökçebağ, 2013.
Prefix & Suffix 5 - 4, 2010.
Prefix & Suffix 5 – 4, Şakir Gökçebağ, 2010.

Molto utilizzate sono anche le scarpe. Scarpe usate, rigorosamente con la punta tagliata. E poi lacci, tanti lacci, che formano percorsi o che si uniscono. Sono gli oggetti più vicini alla figura umana che si possano trovare in questo artista. Sembrano voler raccontare qualcosa, storie di viaggio per l’usura, storie di incontri, personalità e cammino di ogni singolo individuo. Ma forse anche un po’ di malinconia.

Guests II, 2014.
Guests II, Şakir Gökçebağ, 2014.
Network 3, 2009.
Network 3, Şakir Gökçebağ, 2009.
Shared Space 4, 2009.
Shared Space 4, Şakir Gökçebağ, 2009.
Shared Space 5, 2015.
Shared Space 5, Şakir Gökçebağ, 2015.

Nel suo repertorio non mancano poi secchi, cestini di vimini, scope, orologi, cinture, tappeti, carta igienica, ombrelli, mollette per il bucato, grucce e molto altro. Eppure se cercate immagini a suo nome le prime cose che vengono fuori sono altre. Vi troverete davanti soprattutto la sua celebre ‘Cuttemporary Art’, ovvero l’arte fatta da frutta e ortaggi perfettamente pelati o tagliati. Il tutto fotografato dall’artista stesso. Opere senz’altro molto affascinanti per i tagli netti e per i colori, ma forse non così esaustive come quelle degli oggetti, che qualcosa da raccontare ce l’hanno davvero.

Cuttemporary Art. WM01 - A03, 2007.
Cuttemporary Art. WM01 – A03, Şakir Gökçebağ, 2007.

Credits: Şakir Gökçebağ

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