Ispirata dalla forma e dal fascino dei ricci di mare, l’artista sudafricana Jennifer Maestre crea sculture con chiodi e matite appuntite. Nonostante la spigolosità di questi elementi, i risultati riescono a mimare l’organicità e la fragilità della natura.
L’idea per questi particolari lavori ha preso il via durante l’ultimo anno al Massachussetts College of Art, dove l’artista studiava il vetro. Ciò che doveva realizzare era una scatola che contenesse uno scompartimento segreto, completo di perla al suo interno. La forma che prediligeva era quella del riccio di mare, così affascinante ma temibile, sintesi perfetta di un tesoro da tenere ben custodito e segreto. Cominciò così a sperimentare diversi elementi fino a trovare nei chiodi caratteristiche adeguate allo scopo. Caratteristiche man mano completate e definite grazie all’aggiunta di cerniere ed altri materiali. Con il tema del contenitore e l’utilizzo dei chiodi si formavano così opere simili a piccoli tesori preziosi, lucenti e dalla forma organica ma temibile.
Nonostante i risultati fossero piacevoli, l’artista sentiva però la propria espressività limitata dal solo utilizzo dei chiodi. Dopo diverse sperimentazioni era allora riuscita a trovare un materiale di solito dato per scontato, ma che rivelava – e rivela – invece straordinarie capacità: la matita colorata. Grazie ad una grande varietà di colori e ad una forma che potesse essere appuntita, la possibilità di realizzare sculture che potessero soddisfare le richieste e la qualità della Maestre era finalmente compiuta. Sono nate e nascono così opere dalle forme e trame più diverse, sempre in stretta connessione con il mondo naturale.
Queste particolari sculture sono realizzate con una tecnica che non ci si aspetterebbe mai, ovvero quella del peyote stitch. Una tecnica che si riferisce all’intreccio, al cucito, per intenderci. Le punte di matita impiegate misurano 2.5 cm e sono trapassate da un foro alla base come fossero perline. Unite quasi a comporre enormi gioielli intrecciati insieme, le sculture risultano quindi flessibili e fragili, proprio come le forme naturali.
Tante spine come quelle del riccio quindi, pericolose ma belle, avvertimento contro il contatto. Lavori particolari che dopo diverse sperimentazioni sono riusciti finalmente ad avere un buon compromesso tra struttura e imitazione della natura.
Credits: Artist’s Site
