“Dove l’immaginazione diventa realtà”: ecco una prima descrizione del lavoro di Benjamin Bullins. Questa particolare frase occupa infatti la Home del sito ufficiale dell’artista, che ci accoglie in questi termini nella sua arte. Un’arte definita ‘design vintage e industriale’, fatta di oggetti recuperati e riciclati.
La provenienza dell’artista da New Orleans è evidente in ogni opera. La cultura della città riecheggia sempre e si ritrova soprattutto negli strumenti musicali, nei cappelli e nelle scarpe tipiche dei jazzisti, che compongono le sculture. Sculture vintage che sembrano accompagnarci per mano in un mondo passato di concerti dal vivo, sound rilassanti e ristoranti tipici. È ancora così in realtà, ma l’effetto vintage è come una patina che ci fa ripensare inevitabilmente a un tempo diverso dal nostro, fermandolo per sempre.
Il particolare stile di Bullins l’ha portato a molte collaborazioni con negozi e ristoranti. Da insegne a lavandini, la sua arte infatti non ha solo una componente estetica, ma si integra perfettamente nella vita quotidiana diventando funzionale. In queste commissioni sono spesso presenti le biciclette, che si evolvono o che cambiano completamente compito, diventando sostegni e componenti non convenzionali.
Gli oggetti utilizzati nelle opere sono il frutto di un recupero di materiali diversi durato tanti anni. Materiali che ora, grazie alla maggior notorietà, gli vengono offerti anche dalla gente. Bullins ha trovato un modo originale per conservare la storia di ogni oggetto, dandogli nuova vita nel presente, ma come se fosse stato cristallizzato nel passato. L’oggetto è ancora lì, in mano o ai piedi di un musicista, sopra il tavolo di un bar negli anni 50, ma allo stesso tempo davanti a noi.
Una nuova bellissima vita da cimeli del passato ma contemporaneamente da oggetti moderni. Ecco cosa realizza il design vintage industriale di Benjamin Bullins.
Credits: The Benjamin Collection, FineArtAmerica